Amico stretto dello
schiattamuòrto è lo
iettatore, colui che porta sfortuna ed emana un influenza negativa.
Iettatura deriva dalla forma dialettale napoletana “gettatura” (l’atto di gettare), e in questo caso si getta il malocchio. Lo iettatore è una persona cinica, egoista, solitaria, è evitato da tutti, quindi è molto taciturno; è magro e pallido, indossa un abito nero e occhiali neri; sia per lo schiattamuòrto che per lo iettatore vengono adoperati gesti scaramantici per allontanare il loro “fascino malefico”.
Nella consuetudine giovanile quando si è in presenza di un iettatore o di un cosiddetto uccello del malaugurio si fanno vari e diversi scongiuri, i più noti sono: toccare il ferro di cavallo o un semplice pezzo di ferro, il corno o il gobbo rosso di plastica che un buon napoletano nasconde sempre nella propria tasca dei pantaloni, fare le corna, gettarsi chicchi di sale grosso alle proprie spalle quando il menagramo è andato via, dire formule propiziatorie, avere al collo una catenina che ha per ciondolo d’oro o d’argento il numero 13, (anche se poi, in molte altre culture e tradizioni il 13 non è visto di buon occhio ma è visto di cattivo augurio); inoltre non mancano gesti alquanto scurrili (come toccarsi le parti intime del proprio corpo…).
Ci sono state diverse estrazioni a Vaptsarov quando ci è stato augurato di finire dritti dritti nell'Adriatico con il prossimo volo.
Ah dimenticavo di dire che il nostro iettatore non ha gli occhiali scuri e nemmeno mangia pasta e fagioli con il primo che capita.
"...
Mi pagheranno per farmi andare via! Mi metterò a ronzare attorno a tutte le fabbriche; mi pianterò innanzi a tutte le botteghe; e tutti, tutti mi pagheranno la tassa, lei dice dell’ignoranza? Io dico la tassa della salute! Perché, signor giudice, ho accumulato tanta bile e tanto odio, io, contro tutta questa schifosa umanità, che veramente credo d’avere ormai in questi occhi la potenza di far crollare dalle fondamenta una intera città..."
Da Novelle per un anno, Mondadori